giovedì 27 marzo 2008

Gli occhi di uno scrittore


Più volte mi è capitato di dire che chi comincia a scrivere vede il mondo in modo diverso. Vale lo stesso per chi ama leggere. I racconti presentano tante di quelle sensazioni, che ci si abitua ad esse e le si dànno per scontato, senza averle nemmeno provate. La bocca asciutta per la paura, la "lingua felpata come un maglione" (lo virgoletto perché l'ho letto spesso), il brivido lungo la schiena, il non riuscire a muoversi... Sono tutte sensazioni surgelate e impacchettate per la narrazione standard, ma quando si provano viene da pensare: "Wow, allora è così che ci si sente", e diventano tutt'altro che scontate.
Credo che gli scrittori siano dei cacciatori di sensazioni - dato che è solo di questo che si parla, nei racconti: azioni e sensazioni. Chi scrive deve sforzarsi di essere sensibile. Un carattere freddo non accoglie tutti gli stimoli che la vita offre, e così gli stimoli scivolano via e lo scrittore non ha da che attingere, per raccontare.
Gli scrittori sono psicologi senza saperlo. Come si può parlare di personaggi inventati se non si conoscono quelli reali? Non vi capita di studiare il carattere di una persona, il modo in cui parla, il tono che usa, le espressioni facciali che assume...?
Per questo penso che ciò che più assomiglia allo scrittore è il barbone, il vagabondo. Il viaggio e la solitudine sono essenziali per contemplare il mondo, ma anche l'amicizia e l'amore e l'odio il dolore fanno vedere la vita sotto le sfumature più varie.
Per questo motivo sono convinto che lo scrittore non deve rinchiudersi per sempre in uno scantinato buio e scrivere tutto il tempo - ecco perché, nell'altro post, dicevo che scrivere sempre non aiuta necessariamente a essere più bravi, sebbene in quell'articolo si parlasse più del lato tecnico.
Per questo credo che lo scrittore debba, prima di scrivere, vivere.

domenica 23 marzo 2008

Bona pasqua!


Buona Pasqua!
Ricordate che è un periodo di festa, non di lutto. Gesù è morto e risorto per salvare l'umanità, compresi i figli di buona donna; gioite! Conigliofili di tutto il mondo, lasciate stare i leporidi e le uova di cioccolato, e pensate a pregare e gioite per la vita eterna! E se non siete cristiani, convertitevi. :)

Auguri!

P.S. Auguri di buon anno agli amici persiani. :)

martedì 18 marzo 2008

Scrivere ogni giorno rende ottimi scrittori?

No.
Non credo proprio che scrivere un tot di pagine ogni giorno serva a diventare ottimi scrittori. Mi sono imbattuto spesso in persone che tiravano in ballo King, neanche fosse davvero il Re, prendendo tutte le sue parole per oro colato. No. Ho letto On Writing, è senza dubbio interessantissimo - esclusa l'interminabile parte iniziale -, ed è ancora più bello se lo si legge quando si è già intrapresa la "carriera" (non retribuita) dello scrittore.
In On Writing King consiglia di scrivere ogni giorno un tot di parole, insinuando che se non lo fai non sarai mai come lui.

Secondo il mio modesto parere, scrivere ogni giorno rende sicuramente più pratici, ci si orienta facilmente sulla pagina, eccetera. Ma non porta più vantaggi di quanti ne porterebbe scrivere quando si ha voglia. Anzi. Abituarsi a scrivere ogni giorno significa abituarsi al proprio stile di scrittura, togliendo ogni possibilità di cambiamento e flessibilità. Secondo me.
Scrivere una volta a settimana, invece, è abbastanza. Non cambia nulla. Di rado riesco a scrivere più di dieci pagine in una volta sola. E se sono preso dalla scrittura di un racconto, con impegni non eccessivi e altra roba, scrivo sì e no 5 pagine a botta, e per botta intendo due-tre volte alla settimana. Massimo.
La scrittura programmata non credo dia risultati buoni. I miei migliori risultati sono frutto di momenti di ispirazione. Può sembrare scontato, ma è così. Se sei davvero coinvolto in ciò che stai scrivendo, in un modo o nell'altro coinvolgi anche il lettore. Se scrivi perché lo dice la tua agenda, coinvolgi solo l'agenda, semmai - sì, questa era triste.
Imporsi di scrivere per superare alcuni ostacoli è concesso, ma è un altro discorso.
A parer mio, scrivere molto ogni giorno non è di grande aiuto, se non ci si sente ispirati. E anche in questo caso, procedere nella scrittura giorno dopo giorno coi paraocchi può anche essere controproduttivo.
È vero però che ci sono spesso le eccezioni.

martedì 4 marzo 2008

Svago: Wonderlust king

Un gruppo che ultimamente sto ascoltando spesso. Si chiama Gogol Bordello, fanno gypsy punk, rock, non ho capito neanche io, a me sembra rock folkloristico. Sono abbastanza famosi, ma ora lo stanno diventando di più. Questa è una canzone dell'album Super Taranta.

lunedì 3 marzo 2008

Un tiro di somme

Alcuni giorni fa ho aperto un sondaggio riguardo ai "generi" che si preferiscono. Chiedo scusa per il ritardo di questo post, a fine articolo vi accenno il perché. Intanto ecco i risultati.

  1. Quella roba sui templari, il medioevo, la religione ecc. 3 (16%)
  2. Gli horror con sangue, sesso, mostri e cose simili. 2 (11%)
  3. Fantascienza colle astronavi e gli alieni. 1 (5%)
  4. Quelli con una trama intrecciata, il genere è irrilevante. 5 (27%)
  5. Psicologici, filosofici, di crescita interiore. 3 (16%)
  6. Fantasy (soprattutto con maghi, elfi, spade, castelli e draghi). 8 (44%)
Ecco la classifica dei "generi" vincitori:
  1. Fantasy (soprattutto con maghi, elfi, spade, castelli e draghi). 8 (44%)
  2. Quelli con una trama intrecciata, il genere è irrilevante. 5 (27%)
  3. Psicologici, filosofici, di crescita interiore. 3 (16%) / Quella roba sui templari, il medioevo, la religione ecc. 3 (16%)
  4. Gli horror con sangue, sesso, mostri e cose simili. 2 (11%)
  5. Fantascienza colle astronavi e gli alieni. 1 (5%)
Ci faccio ora una riflessione. Sarà che il mio blog è orientato verso il Fantasy, il genere che preferisco scrivere e leggere (anche se su quest'ultima cosa, oramai, ho dei dubbi io stesso); fatto sta che è in cima alla classifica. Allora, viste le vendite, non deve sorprendere.
Mi stupisce (positivamente) che le trame intrecciate siano al secondo posto. Ma ritengo credibile che coloro che hanno votato questa scelta predichino bene e razzolino male. È facile dirlo, ma magari poi costoro vanno a comprare i libri sputtanati, e di per sé non è un male, però esistono tanti romanzi "intrecciati" e sconosciuti.
Per i romanzi psicologici credo valga lo stesso discorso di prima. Una cosa è leggere Paulo Coelho, un'altra è sciropparsi il romanzo di qualche drogato allucinato (leggasi post precedente :]). Insomma, ci vuole equilibrio. La scelta della roba sui templari/medioevo/religione la interpreto come una moda ancora non morta. Ma capisco anche che è il mistero, che piace. Il problema con questi romanzi è che prendono, meschini, la religione, un elemento con idee cementificate da millenni, per abbattere appunto queste idee con ipotesi plausibili (plausibili 'sta verga, scusate, sono una persona che se ne infischia se Gesù era sposato, se aveva un figlio, o se sparava laser dagli occhi o sputava fuoco: queste sono cazzate, per me Gesù poteva anche essere nero e gay). La gente ama questi "misteri svelati", perché sono plausibili, dato che non c'è un vero e proprio quarto muro nella storia. In un fantasy, per esempio, la Sospensione dell'incredulità dev'essere grossa quanto una casa, perché devi ammettere mille cose, un mondo a parte, un tempo a parte, leggi fisiche diverse, esistenza di razze nuove, ecc.
Gli horror banali sono al penultimo posto, e io sono contento.
La fantascienza è all'ultimo posto, con un solo voto (su 22). Sembra fatto apposta per contrastare FM - il cui sondaggio ha rivelato ben altro, e se non erro il mio sondaggio è precedente a questo di FM - ma credetemi, non è così.

So che questo sondaggio è abbastanza relativo, visto l'esiguo numero di votanti. Ma, perdonate, ho posto 7 giorni di scadenza, ed esclusi i miei visitatori assidui, gli altri utenti arrivano qui per puro caso, cercando il modo in cui preparare una scaletta, o, la più strana ricerca che abbia mai visto: "Leggende di ovini nella poesia" o qualcosa di simile. I visitatori quindi non sono necessariamente "scelti".
Anche se, dunque, i dati per la ricerca sono esigui, io li ritengo ugualmente validi.