martedì 27 marzo 2012

Impressioni | L'esercito delle dodici scimmie

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L'esercito delle dodici scimmie è un film del 1995. Se avete più o meno la mia età, dovreste averne qualche vago ricordo. Si tratta di un thriller sci-fi psicologico con viaggi nel tempo. La trama e le curiosità potete leggervele su Wikipedia (ma giusto le prime righe, ché poi come al solito ci sono gli spoiler).
In breve: la popolazione mondiale è stata spazzata nel 1996 via da un virus letale che ha costretto i pochissimi sopravvissuti a vivere sottoterra. Il protagonista (Bruce Willis) è un prigioniero cui viene data la possibilità di redimersi conducendo delle indagini sulla causa del contagio attraverso pericolose esplorazioni all'esterno e viaggi nel tempo.
A voler essere pedante, un paio di cosette mi hanno lasciato perplesso, in un primo momento, ma fino alla fine il film evita grosso modo ogni possibile nodo nella trama, e il finale è tutto un programma (leggasi: suscettibile di interpretazioni).
Bruce Willis sembra fatto apposta per ruoli di science fiction. E un Brad Pitt che sa fare lo squilibrato in maniera così coerente e addirittura divertente non me lo sarei mai aspettato.
Gran bel film, consiglio di vederlo - più agli estimatori dei viaggi nel tempo e delle "trame" psicologiche (per così dire), che ai fan del sci-fi, giacché quest'ultima è sì la base narrativa del film, ma non la componente più rilevante, rispetto agli sviluppi del "giallo". Ad ogni modo, ultimamente film simili sono rari.

P.S. Il regista è Terry Gilliam. Questo basta. Chi non lo conosce può farsi un giro su Google e scoprire "quanto è profonda la tana del Bianconiglio" [cit. dovuta].

giovedì 22 marzo 2012

Impressioni | Hysteria

Hysteria 2011 storia vibratore Inghilterra vittorianaImpressione rapida.
Dire che questo film mi è passato inosservato è dir poco.
Non ne avevo mai sentito parlare; stando a quanto dice Wikipedia e IMDb, pare sia uscito al cinema il 24 febbraio.
Si tratta di una commedia romantica, ambientata nell'Inghilterra del 1880. C'è un po' di quel sano umorismo caratteristico dei film pseudo-storici che mettono in risalto le assurdità dell'epoca grazie alla consapevolezza delle conoscenze moderne (come nella scena iniziale, in cui davanti alla denuncia della presenza di germi nelle bende sporche sentiamo l'adeguata risposta: "Corbellerie!").
In realtà il film è una storiella d'amore delle più banali e scontate; si salva per l'umorismo e per il tema centrale, ovvero l'insoddisfazione sessuale delle donne dell'epoca - curata attraverso una rispettabile terapia massaggiatrice delle zone intime. Da qui, l'invenzione del vibratore.
Un film senza pretese. Godibile l'atmosfera vittoriana, gli sprazzi di relativo umorismo, e lo sfondo sessuale.
Un buon modo per passare la serata.

giovedì 15 marzo 2012

Impressioni | I guerrieri del ghiaccio, di George R. R. Martin

George R R Martin I Guerrieri del Ghiaccio A Dance with Dragons A song of ice and Fire clash of kings trono di spadeFiniti gli esami, sono riuscito a finire il brandello di A Dance with Dragons che in Italia è stato pubblicato, come tutti noi sappiamo, col titolo I guerrieri del ghiaccio e al prezzo vergognoso di 19 eurozzi.
Ora, io non sono il tipo che si legge i libri in inglese quando esiste già una traduzione italiana, e preferisco riservarmi l'onore per romanzi che nello stivale non hanno ancora trovato posto (o sono stati rifiutati).
Non sto a tirarla per le lunghe. Così com'è successo per AFFC, la distanza temporale tra la pubblicazione (e lettura da parte mia) dei libri mi ha smorzato di molto la salienza degli avvenimenti (chiamateli colpi di scena, chiamateli intrighi...). In pratica I guerrieri del ghiaccio non mi ha stupito granché.
Ho gustato solo una manciata di avvenimenti, le battute di Tyrion, la Barriera, e bon.
D'altronde, con una tale mole di personaggi e di trame, è ovvio che ci si dimentica di tutti i dettagli, soprattutto a distanza di mesi (per non dire anni; per esempio, dalla mia lettura del Portale delle tenebre e il seguito italiano sono passati più di tre anni, mi pare, e il motivo principale era il prezzo del cartonato, l'attesa per il paperback e l'attesa prevista per i volumi successivi che mi hanno dissuaso dal leggere-aspettare il seguito - leggere senza ricordare).
I guerrieri del ghiaccio è sottotono, o meglio, così è parso a me. Cause principali: "split" dell'opera originale, intervallo di tempo tra l'ultimo volume e questo, personaggi che una volta erano "secondari" diventati poi protagonisti ma ciò nonostante privi del mio personale interesse.
Ultimo ma non ma non meno importante, lo stile di Martin, che una volta osannavo, mi si svela per ciò che è realmente (maturazione mia? Involuzione sua? Credo più la prima ma non escludo un "peggioramento voluto" per annacquare una serie che gli sta fruttando tanti dragoni d'oro, soprattutto con la HBO). Lo stile lo definirei "borderline". Non racconta, ok. Mostra il necessario, ok. Ma vogliamo parlare degli infodump? Annoiano e non perché non trattino avvenimenti interessanti, ma proprio per la loro natura di infodump, intrusivo nel contesto, sostituto inadeguato della più nobile e interessante azione o del dialogo al naturale.
Da questo punto di vista, ho ridimensionato un bel po' l'opinione che avevo nei confronti dello Zio Martin. Capiamoci, bravo è bravo, non sarà di certo qualche infodump a distruggere tutto il monumento che ha costruito.
Tutto sommato però non è neanche colpa sua. Ritengo che il piccolo "fallimento" dei Guerrieri del ghiaccio sia principalmente causa della divisione (e pubblicazione) della Mondadori. Ma di certo rimane una lettura più che godibile, per un fan di ASOIAF.